giovedì 14 marzo 2019

Media e femminismo



Per approfondire l'argomento Femminismo e media lascio in seguito delle fonti. Rispettivamente l'articolo di una rivista e un ebook.
  • Crusmac, O. (2013). Post-femminism and specialized media: a content analysis of cosmopolitan headlines. Analize – Journal of Gender and Feminist Studies” • New Series. No 1 (15) / 2013. Retreived from: http://www.analize-journal.ro/library/files/numarul_1/oana_crusmac.pdf 

  • Bradley, P.(2004). Mass Media and the Shaping of America Feminism, 1963-1975 [Ebookcentral Reader verison]. Dal databese Ebookcentral. https://ebookcentral.proquest.com/lib/unibo/reader.action?docID=619208


venerdì 8 marzo 2019

Pubblicità sessiste

Proprio oggi, l'8 Marzo, mentre si festeggia la festa della donna e i più credono che basti un semplice augurio e un rametto di mimosa per celebrare questa festa, credo sia fondamentale ricordare cosa sia davvero importante celebrare: il RISPETTO per le donne. Rispetto verso la loro opinione, verso le loro scelte di vita, vero il loro abbigliamento, verso il loro 'no', verso le loro idee, la loro indipendenza, verso la loro libertà di essere pienamente come vogliono.


La nostra società ha sempre svalutato e relegato la donna a una sola e prevalente immagine stereotipata, di brava moglie e madre che si occupa della casa e dei figli e che aspetta sottomessa e servizievole il marito che torna da lavoro, a cui viene concesso tutto e di più.

A partire dagli anni '60 la pubblicità non ha fatto altro che incoraggiare, trasmettere e solidificare questi stereotipi, sfruttando il mercato per vendere numerosi beni di consumo, che hanno sostenuto la mentalità patriarcale e maschilista dell'epoca. 


Addirittura alcune pubblicità arrivavano a denigrare la figura femminile fino a istigare la violenza nella coppia, che era comunque tutelata dalla scusa di essere un messaggio pubblicitario ironico con il solo intento di vendita di prodotti commerciali. Tuttavia, è molto pericoloso inserire questo tipo di violenza velata in immagini così visibili e fruibili a tutti, perchè si insinua nel senso comune questo tipo di pensiero e si continua a co-costruirlo collettivamente. 

Dunque il problema delle pubblicità sessiste è un problema superato, riconducibile solo al passato? Adesso questo tipo di mentalità è stato finalmente superato da anni e anni di lotte per l'emancipazione femminile e proteste femministe?


In realtà ancora oggi nelle pubblicità commerciali la donna è utilizzata come ''promotrice'' della vendita di numerosi prodotti, enfatizzando però questa volta il suo ruolo sessuale. La donna delle pubblicità è puramente un oggetto sessuale, pronta a soddisfare qualsiasi desiderio dell'uomo in questione e l'articolo in vendita è il mezzo che fa scaturire la battuta che dovrebbe far sorridere e sollecitare o convincere ad acquistarlo. Anche in questo caso si consolida nella mentalità di tutti coloro che leggono e vedono queste pubblicità, l'immagine di una donna solo in questi termini... 

E' davvero quello che vogliamo? Cosa proverebbe ciascuno di voi a vedere la propria madre, sorella, figlia, amica, ragazza ecc rappresentate in questo modo? E allora perchè va bene che queste donne in queste immagini siano mostrate così? E' importante non cadere nella giustificazione del ''ma sono solo modelle o attrici... vengono pagate per questo'' perchè per quanto possa essere una ''semplice finzione'' l'immagine che rimane in mente a tutti è proprio questa che vedete anche voi... 

Penso sia fondamentale quindi educarsi e ri-educarsi a non dare per scontata nessun tipo di allusione,battuta o provocazione perchè è così che anche noi approviamo e appoggiamo questo genere di messaggio. E' importante invece rivendicare e mostrare le mille sfaccettature delle donnE, in una pluralità e diversità, e che siano libere di esprimersi senza paura, vergogna o senza nessun vincolante pregiudizio. 


Appello alle donne.




"Copriti. Non ti vergogni?" 
"Non indossi il reggiseno sei scandalosa!"
"Sei incinta non puoi mettere spacchi o scollature!"
"Sei una mamma copriti che esempio vuoi essere per tua figlia?!"
"Guarda quella è sempre nuda!"
"Sei lo schifo! Tanto si vede che hai modificato la foto."
"Non ti vergogni? Si vede il seno! Tuo figlio si vergognerà di te quando crescerà"

Quante volte abbiamo letto questi commenti sotto foto di personaggi pubblici che mostrandosi per ciò che sono: donne.
Quanta cattiveria proferita da chi si definisce femminista verso chi può oggettivamente permetterselo grazie a palestra o ritocchi postare foto che altri non possono permettersi?
Quanto finto perbenismo?
Quanta cattiveria?
Quanto maschilismo? Perché una donna incinta deve coprirsi come in passato che non poteva uscire di casa se aspettava un bambino.

Perché una donna che mostra il proprio corpo viene definita una poco di buono, ma un uomo in costume è assolutamente tollerato!
Perché se hai una gonna corta allora sei troppo sexy e devi accettare i commenti spinti, le occhiate e tutto ciò che ne consegue.
Perché se indossi una felpa allora non sei femminile cara mia. Sei un maschiaccio e non va bene.
Copriti cara, ma scopriti.
Non mettere il rossetto se no sei volgare, ma truccati che sembri uno zombie.
Non ritoccare le foto perché si vede, ma non mostrare la cellulite se no riceverai insulti.
Se hai qualche chilo in più perché mostri la tua foto in costume o in intimo? Inneggi l'obesità e sei pure brutta.
Se sei magra mangia, copriti non farti foto che inneggi l'anoressia.

Facile giudicare no? Facile criticare,donne. Facile professarsi femministe pretendere pari diritti, ma poi nel concreto offendere, denigrare chiunque non sia come vogliamo o forse sia come noi vorremmo essere.

Donne oggi scrivo questo post per ricordarci che essere femministe è amare le donne per le loro diversità, per la loro femminilità che sia una gonna o una felpa; una taglia 40 o una 50; che sia una foto piena di cellulite, perché è una cosa naturale averla, che sia senza cellulite perché madre natura è stata generosa; che sia una foto sensuale o una foto normale; che la modella sia rifatta o naturale. Perché la femminilità ha mille sfumature ogni donna deve essere donna a modo suo.

Prima di giudicare oggi pensateci e morsicatevi la lingua perché se prima di tutto noi donne ci offendiamo, denigriamo e accusiamo a vicenda allora come potremo sperare nel rispetto da parte dell'altro sesso? In merito a ciò vi consiglio la lettura del post presente sul blog: Donne maschiliste.

Pretendiamo rispetto senza darlo alle donne.
Pretendiamo libertà, ma rimaniamo sempre ancorate ai canoni che ci propinano le pubblicità come spiegato nell'articolo pubblicità sessiste del nostro blog.
Pretendiamo così tanto senza però portare noi stesse rispetto al nostro stesso sesso.
Pretendiamo pari opportunità, ma "è un lavoro da uomo".
Pretendiamo di essere considerate intelligenti, ma "è bella non può essere intelligente"


Quindi da oggi donne vi propongo una cosa andate sotto un post di una donna: grassa, magra, rifatta o meno, nuda o vestita e fatele i complimenti.
Complimenti sinceri di quelli che se una ha delle belle gambe perché non ammetterlo che si può permettere uno spacco? Se una è in carne, ma posta una foto in intimo ed è bella perché non dirlo?
Siate più solidali con il vostro stesso sesso senza pregiudizi o stereotipi.

Viviamo meno di invidia verso le altre e facciamoci i complimenti qualsiasi donna sia e se proprio non condividete qualcosa non commentate perché commentare in un certo modo giustifichi qualsiasi gesto di un uomo.
Dietro quella foto c'è una persona che legge le vostre offese. Ogni parola ha una conseguenza ricordatevelo.

Ricordatevelo oggi, domani e per sempre:
Ogni donna deve essere libera di essere donna come vuole senza doversi limitare per paura del parere altrui.

Da questi presupposti Rimmel London a lanciato la campagna: "#Iwillnotbedeleted" di cui lascio in seguito il video che credo ci aiuti a riflettere sul fatto che ogni bellezza ha il diritto di non essere discriminata.






Donne maschiliste

Siamo maschiliste senza nemmeno saperlo.
Lo siamo quando giudichiamo in continuazione il modo di vestirsi della nostra vicina di casa, o di una qualsiasi ragazza incrociata per strada. Lo siamo quando giudichiamo una coppia che rientra nei canoni prescritti dalla società, ed i commenti svariano da : << Oddio! Potrebbe stare con una modella invece sta con quella cicciona>> ; <<Sembra suo padre!>>.


Le donne maschiliste sono tante. Siamo maschiliste quando pensiamo che avere un figlio sia la nostra massima aspirazione, e che una donna in carriera non potrà mai avere dei figli perché <<Ma nel frattempo il bambino dove sta?>>. Ma questa domanda viene anche rivolta ai papà? No perché si parla di <<padri lavoratori>> non di <<madri lavoratrici>>.


Siamo maschiliste anche quando giudichiamo il duro lavoro di una donna e pensiamo che sia arrivata dov'è, solo perché avrà fatto qualcosa per compiacere qualcuno.
Siamo maschiliste e non ce ne accorgiamo, perché tanto "sono solo parole", "battute". E, in effetti, è proprio questo il problema, non dare peso alle parole che utilizziamo, dimenticandoci che le parole possono essere macigni.


Dunque la domanda sorge spontanea, perché alcune donne assecondano il potere di coloro che le opprimono?A giocare un ruolo fondamentale è l’enorme giudizio morale verso ogni azione compiuta dalle donne. Ciò scatena un senso di timore e di angoscia a livello psicologico nel mondo femminile.


Vi sono anche donne che si mostrano turbate dai movimenti femministi e preferiscono apparire maschiliste pur di non causare un’offesa alla morale. Nonostante sia un loro diritto, preferiscono quindi assecondare la parte opposta attraverso il maschilismo pur di non creare disagi all’interno della società.