venerdì 8 marzo 2019

Pubblicità sessiste

Proprio oggi, l'8 Marzo, mentre si festeggia la festa della donna e i più credono che basti un semplice augurio e un rametto di mimosa per celebrare questa festa, credo sia fondamentale ricordare cosa sia davvero importante celebrare: il RISPETTO per le donne. Rispetto verso la loro opinione, verso le loro scelte di vita, vero il loro abbigliamento, verso il loro 'no', verso le loro idee, la loro indipendenza, verso la loro libertà di essere pienamente come vogliono.


La nostra società ha sempre svalutato e relegato la donna a una sola e prevalente immagine stereotipata, di brava moglie e madre che si occupa della casa e dei figli e che aspetta sottomessa e servizievole il marito che torna da lavoro, a cui viene concesso tutto e di più.

A partire dagli anni '60 la pubblicità non ha fatto altro che incoraggiare, trasmettere e solidificare questi stereotipi, sfruttando il mercato per vendere numerosi beni di consumo, che hanno sostenuto la mentalità patriarcale e maschilista dell'epoca. 


Addirittura alcune pubblicità arrivavano a denigrare la figura femminile fino a istigare la violenza nella coppia, che era comunque tutelata dalla scusa di essere un messaggio pubblicitario ironico con il solo intento di vendita di prodotti commerciali. Tuttavia, è molto pericoloso inserire questo tipo di violenza velata in immagini così visibili e fruibili a tutti, perchè si insinua nel senso comune questo tipo di pensiero e si continua a co-costruirlo collettivamente. 

Dunque il problema delle pubblicità sessiste è un problema superato, riconducibile solo al passato? Adesso questo tipo di mentalità è stato finalmente superato da anni e anni di lotte per l'emancipazione femminile e proteste femministe?


In realtà ancora oggi nelle pubblicità commerciali la donna è utilizzata come ''promotrice'' della vendita di numerosi prodotti, enfatizzando però questa volta il suo ruolo sessuale. La donna delle pubblicità è puramente un oggetto sessuale, pronta a soddisfare qualsiasi desiderio dell'uomo in questione e l'articolo in vendita è il mezzo che fa scaturire la battuta che dovrebbe far sorridere e sollecitare o convincere ad acquistarlo. Anche in questo caso si consolida nella mentalità di tutti coloro che leggono e vedono queste pubblicità, l'immagine di una donna solo in questi termini... 

E' davvero quello che vogliamo? Cosa proverebbe ciascuno di voi a vedere la propria madre, sorella, figlia, amica, ragazza ecc rappresentate in questo modo? E allora perchè va bene che queste donne in queste immagini siano mostrate così? E' importante non cadere nella giustificazione del ''ma sono solo modelle o attrici... vengono pagate per questo'' perchè per quanto possa essere una ''semplice finzione'' l'immagine che rimane in mente a tutti è proprio questa che vedete anche voi... 

Penso sia fondamentale quindi educarsi e ri-educarsi a non dare per scontata nessun tipo di allusione,battuta o provocazione perchè è così che anche noi approviamo e appoggiamo questo genere di messaggio. E' importante invece rivendicare e mostrare le mille sfaccettature delle donnE, in una pluralità e diversità, e che siano libere di esprimersi senza paura, vergogna o senza nessun vincolante pregiudizio. 


1 commento:

  1. Mi trovo pienamente d'accordo con te come scritto nel post precedente "Donne maschiliste" forse nemmeno ci accorgiamo di come queste pubblicità ci rendano stereotipate facendoci credere che per essere donna bisogni rientrare in determinati canoni, fare determinate donne. Forse dovremmo riflettere davvero su tutte le pubblicità che vediamo ci rappresentino davvero oppure no.

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